Nata nel 2013, la compagnia teatrale “Teatr@rci”, con la guida del regista Felice Falco è un progetto artistico-culturale autonomo dell’associazione Radio Arci Masaniello APS, operante sul territorio di Saviano dal 1964.
L’obiettivo è di utilizzare la nobile arte del teatro come strumento di crescita e di inclusione sociale, di stimolare, attraverso il sorriso, la riflessione su temi sociali anche delicati.
Il 30 aprile 2014 debutta a Saviano con “Mia Famiglia” di E. De Filippo, in cui si esplora un tema delicato come quello dei rapporti familiari e dello scontro generazionale, sullo sfondo di una vicenda dai contorni agrodolci.
Seguirà un repertorio che alterna repertorio di teatro classico a progetti più sperimentali, come il recital “So Mamme”, basato su brani di teatro classico e contemporaneo, da Checov a Dario Fo, portato in scena il 09/05/2015 nella suggestiva cornice del Convento di Sant’Anna a Saviano (NA).
Il Primo marzo 2015, invece, aveva avuto inizio il trittico di opere Scarpettiane, iniziato con lo Scarfalietto e proseguito, dopo l’intermezzo di “Storia strana su di una terrazza romana” (17 aprile 2016) con i capisaldi “Cafè Chantant” e “Na Santarella”, con cui, nell’aprile del 2018 si conclude il progetto della rielaborazione della farsa classica napoletana, per riprendere il discorso di impegno sulle tematiche familiari e sui diritti della donna già iniziato nel 2015, che prenderà il nome di “Donna in prosa”, continuando il 06 gennaio 2019 con la rappresentazione della delicata e struggente storia di Sesella in “Quaranta ma non li dimostra” di Peppino e Titina De Filippo, in cui le sfumature comiche si alternano con altre più drammatiche.
Il progetto tutt’ora è in essere, e prevede, tra l’altro, l’allestimento della commedia “Filumena Martunano” il 20 marzo 2022 al teatro auditorium di Saviano.
La compagnia teatr@rci, durante la pandemia, pur nella chiusura dei teatri, non si ferma, e, appena le norme lo consentono, vara il progetto “Lampi di Teatro”, con l’idea di proporre in video brevi brani (lampi) di teatro o poesie in camera per lo più fissa, con gli attori che sbucano dall’oscurità in vesti bianche, augurio al mondo che, nell’attuale oscurità, possa ritrovare la luce anche attraverso il teatro e le emozioni che può veicolare.